Carlo Amodeo
Così anni fa, misi alla prova me stesso ed invece di acquistare il miele che consumavo da un vecchio apicoltore della mia città, provai a produrlo io… ed adesso ho un'azienda con circa 1500 alveari.

L'azienda si sviluppa su tre laboratori: uno è destinato allo stoccaggio dei melari appena arrivati colmi di miele dalle zone della fioritura, alle operazioni di smielatura e al confezionamento dei prodotti finiti, un altro è un vero e proprio magazzino dove stocchiamo arnie e cassettini ed il terzo di ultima costruzione, con un tetto completamente rivestito di pannelli solari che servono a produrre l'energia necessaria per il funzionamento della cella frigorifera inserita in una parte del magazzino.
La Cella dove depositiamo i bancali con i mieli appena invasettati.
L'azienda sorge in campagna, alle pendici del parco del San Calogero, mentre i nostri apiari sono dislocati in tutta la Sicilia, in quanto avendo orientato la produzione del miele soprattutto verso i mieli monofloreali si rende necessario trovare grandi estensioni di fiori della stessa specie.
L'energia necessaria al fabbisogno aziendale viene interamente prodotta oltre che dai pannelli montati sul tetto di uno dei laboratori, anche da un impianto fotovoltaico per un totale di circa 27 kw, quindi la mia azienda è ad impatto zero per quanto riguarda l'emissione di CO2 nell'ambiente.
Iscritto all'albo allevatori api regine CRA-INA Bologna
Iscritto all'albo A.I.A.A.R. - Associazione Italiana Allevatori Api Regine

- L'ape sicula ha una maggiore varianza genetica rispetto ad ogni altra sottospecie di ape mellifera Europea, ciò è dovuto alle sue origini Africane. Per varianza genetica si intende un maggior numero di geni che garantiscono una maggiore reattività rispetto ad ogni possibile problematica.
- Sviluppo precoce della covata anche 8 o 9 telaini tra dicembre e gennaio, ciò consente di avere api giovani, quindi maggiore durata e dinamicità rispetto alla ligustica ed altre api nordiche, che hanno il blocco di covata invernale.
- Ape richiesta dai serricoltori per l'impollinazione delle colture protette (angurie, cantalupi, fragole ecc..) essendo nella sua rusticità attiva e funzionale nelle situazioni estreme dei tunnels, nei quali dagli 0° gradi della notte possono seguire i 40° gradi del giorno.
- È dimostrato che in ogni alveare soltanto un'esigua parte delle api esce a bottinare e di queste soltanto il 20% circa raccoglie il polline e quindi solo queste sono in grado di impollinare il fiore. Essendo il polline necessario al sostentamento della covata ed avendo l'Ape sicula abbondante covata tutto l'anno, molte più api vengono impiegate per la raccolta del polline, ciò comporta che a parità di bottinatrici le Api sicule riescono ad impollinare superfici maggiori di colture.
- L'Ape sicula ha consumi di miele molto ridotti, ciò consente a parità di scorte di miele una maggiore probabilità di sopravvivenza del cassettino.
- Forte capacità di autodifesa, in venticinque anni di lavoro con l'ape sicula e con la sicula f1 non mi è mai successo che un'arnia o un nucleo con regina si lasciassero saccheggiare.